Gli sport elettronici non possono essere più considerati come un passatempo di adolescenti e nerd, infatti i numeri parlano ormai chiaro. Il mercato globale legato agli eSports varrà 1,1 miliardi di dollari nel 2020, secondo le stime realizzate da Newzoo nel Global Esports Market Report, con un aumento del 15,7% rispetto al 2019 quando il settore ha fatturato 950,6 milioni di dollari.
La maggior parte di questi soldi proviene da sponsorizzazioni e diritti televisivi, i quali da soli investono negli eSports 822,4 milioni di dollari, ovvero il 70% dei ricavi totali. La crescita degli appassionati di sport elettronici è prevista all’11,7% nel 2020, con un numero complessivo di 495 milioni di persone che seguono regolarmente i principali tornei di eSports.
Tra i mercati emergenti con il tasso di crescita più significativo ci sono Brasile e India, tuttavia il Nord America e soprattutto l’Asia rimangono le zone geografiche più importanti, con l’Europa che si trova ancora indietro ma stanno aumentando appassionati e soprattutto investimenti. Intanto sono diversi i Paesi che hanno equiparato gli sport elettronici a quelli tradizionali, tra cui gli ultimi sono stati l’Indonesia e l’Ucraina.
Gli sport elettronici e il betting online
La forte diffusione degli eSports a livello mondiale ha portato molti bookmakers a introdurre gli sport elettronici all’interno dei palinsesti ufficiali, consentono agli appassionati di scommettere sugli eventi più rinomati e i tornei più seguiti. Ad oggi molti operatori europei come Betmaster mettono a disposizione un catalogo piuttosto ampio e variegato, per puntare sui giochi Fifa fino alle competizioni di League of Legends.
Le scommesse sportive sugli eSports funzionano in modo simile a quelle sugli sport classici, ad esempio posizionando una giocata sulla vittoria di un partecipante o di un team, oppure nei giochi Fifa piazzando una puntata Under/Over o Gol/No Gol. Le opzioni a disposizione sono molteplici, in base al tipo di incontro e alla modalità proposta dal bookmaker, in quanto non tutti gli sport elettronici sono uguali.
In alcuni casi si gioca da soli contro il computer, in altri ci si sfida con giocatori in carne e ossa, altrimenti ci sono i tornei di squadra fino alle battaglie reali più complesse. Per ogni situazione di gioco sono presenti tipi di scommesse diversi, in questo modo le giocate sono adeguate al contenuto videoludico per garantire il massimo coinvolgimento.
Inoltre alcuni operatori del settore mettono a disposizione anche la modalità live betting per gli eSports, per scommettere dal vivo in tempo reale sugli incontri come avviene per altre discipline come il calcio e il tennis. Ad ogni modo il betting sugli sport elettronici richiede comunque maggiore attenzione, poiché è indispensabile conoscere il tipo di gioco, i partecipanti e seguire le ultime notizie come succede per le scommesse sullo sport reale.
I team di eSports più importanti
In Italia gli eSports sono partiti in ritardo rispetto all’Asia e al Nord America, eppure stanno recuperando terreno diventando sempre più seguiti e apprezzati anche nel nostro Paese. L’attenzione mediatica, e l’aumento degli investimenti da parte delle aziende, hanno portato molti club ufficiali a creare il proprio team per partecipare alle competizioni di sport elettronici, tra cui Inter, Juventus e Roma per i tornei dei giochi Fifa.
Oggi oltre l’80% della Generazione Z segue attivamente gli eSports, quindi non stupisce l’interesse sorto negli ultimi anni intorno all’industria del gaming e degli sport elettronici. Uno dei gruppi italiani più importanti è il Team MCES, al momento residente in Francia ma pronto ad aprire una nuova sede anche a Roma, in cui orbitano 40 giocatori professionisti che si allenano in due centri specializzati.
Nel mondo alcuni team hanno raggiunto una valutazione davvero notevole, come Cloud 9 il cui valore è stimato in 400 milioni di dollari e che soltanto nel 2019 ha ottenuto ricavi per 29 milioni. In media, il moltiplicatore dei primi 5 team di eSports al mondo, Cloud 9, TSM, Team Liquid, Faze Clan e Fnatic, è stato di 11,2 di media, mentre quello di Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Bayer Monaco e Juventus appena di 3,9.